Eri quasi adolescente, un adolescente taciturno ma intelligente e ti trovavi sempre con questa tua giovane mamma abbastanza esuberante che raccontava con entusiasmo tutte le novità che scopriva.Quella volta, a pranzo, devo aver parlato di un concetto che avevo scoperto (i giovani si entusiasmano facilmente e comunicano i loro entusiasmi a chi sta loro vicino; ed io avrò avuto 32, 33 anni)Cercavo di dire a papà che mi era piaciuta la definizione di evidenza: (il sole è un’evidenza: c’è e si vede, la rosa in giardino è un’evidenza: c’è e si vede) l’evidenza dicevo è “una presenza inesorabile”. Finisce il pranzo, tu te ne vai a fare i compiti, poi a giocare e arriva il pomeriggio inoltrato. Siamo davanti al fuoco perché fuori c’è molto freddo e intorno al fuoco – si sa – si chiacchiera.
Tu, sempre taciturno, a un certo punto interrompi il mio discutere con papà con una frase che mi lascia di stucco: “Mamma, insomma! ma sei proprio una presenza inesorabile!”
Naturalmente risata generale, però mi hai colpito per la tua capacità di ascolto e di elaborazione. Credo che ti sarà utile questo aneddoto per capire che si è sempre saldi se si sta alla realtà così com’è.La realtà è un’evidenza, una presenza inesorabile con cui fare i conti, come quella volta dovevi fare i conti con… me!
19 gennaio 2008
I figli ci ascoltano (e capiscono molto più di quel che crediamo!)
5 commenti »
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Beh più presenza inesorabile di una mamma, chi altro c’è?
Anche mio figlio ha la stessa idea di me, sostiene che non vado mai “in vacanza” e che penso sempre di dover insegnare qualcosa, che sono una “maestrina”, ci ride sopra, ma in realtà un po’ lo infastidisce e un po’ ci conta. D’altra parte a volte è così pigro che per farlo partire ci vuole tutta la mia mole di spinta.
Comunque è vero i figli ascoltano sia con le orecchie che con gli occhi, bisogna stare attenti ai messaggi contraddittori o sbagliati.
Ciao Ross
Commento di rossaurashani — 19 gennaio 2008 @ 14:05 |
Beh.. hai ragione Ross, meglio essere una presenza inesorabile che far sentire tutto il peso di un’assenza… (non ci avevo pensato!)
Commento di violainevercors — 19 gennaio 2008 @ 15:05 |
Ho vissuto intensamente il crescere di mia figlia. Sono cresciuto con lei ed oggi sento che ho detto e ho fatto tutto quello che potevo perché lei fosse la donna che è felice d’essere.
Osservo da lontano i suoi successi, patisco per le sue sconfitte che so, tuttavia, la renderanno più forte. M’accorgo di cosa ho sbagliato e quanto, invece, ho fatto di giusto nel crescerla. Ho sempre saputo che nulla le è mai sfuggito del mio dire e del mio operare, che giorno dopo giorno memorizzava, e per tale ragione – che fosse presente o meno – ho impostato le mie azioni in modo che le fossero d’esempio.
Quando me ne sarò andato, sopravvivrò nel ricordo che porterà di me ed ho la certezza che i suoi figli confideranno in lei, così come lei ha sempre confidato e creduto in me.
Commento di Dario — 19 gennaio 2008 @ 16:34 |
Io credo, per la mia esperienza, che i figli tutto sommato prefersicano le ingombranti presenze alle imbarazzanti assenze. meglio un modello (magari, da combattere) che il vuoto.
Ed è vero, i figli capiscono moltissimo. E insegnano tantissimo
Un sorriso vicino
Mister X di COmicomix
Commento di Comicomix — 19 gennaio 2008 @ 19:39 |
Grazie ragazzi!
E’ bello scoprire che abbiamo esperienze e intuizioni simili! E’ un conforto!
Un abbraccio a tutti!!!!
Commento di violainevercors — 19 gennaio 2008 @ 21:13 |